- Gazzetta di Parma 16.05.2020, superbonus 110%

"«Il superbonus per l’edilizia è molto positivo, ma servono procedure snelle per poterlo attuare». I costruttori edili, i piccoli proprietari di immobili e gli amministratori condominiali promuovono l’importante agevolazione prevista nel decreto rilancio, anche se sono necessari dei correttivi per migliorarne l’efficacia. In sostanza, dal 1° luglio di quest’anno al 31 dicembre 2021 i lavori di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico degli edifici eseguiti dai condomini e dai singoli proprietari (relativamente alla prime case) beneficeranno di ecobonus e sismabonus al 110%. L’agevolazione sarà fruibile come detrazione fiscale oppure come sconto in fattura con cessione del credito all’impresa che ha realizzato i lavori o alle banche.

L’imprenditore parmigiano Gabriele Buia, presidente nazionale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), è chiaro: «Più che decreto Rilancio, andrebbe chiamato decreto Sostegno - afferma – perché cerca di dare ristoro a tante richieste. L’unica vera misura di rilancio economico è quella legata ad ecobonus e sismabonus. Si tratta di un provvedimento che consente a tutti i condomini di effettuare a costo zero, dei lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico del proprio patrimonio immobiliare. Bisogna dare atto al legislatore di questa misura importante, che ha l’unico neo di durare poco. E’ inoltre necessario monitorare attentamente che vengano eliminati i soliti balzelli burocratici che rischiano di ridurne l’efficacia». Buia auspica inoltre che nel prossimo decreto, atteso tra una quindicina di giorni, vengano inserite tutte le norme legate alle opere pubbliche, «inspiegabilmente eliminate dal decreto Rilancio». «Si sarebbe potuto accelerare l’utilizzo di quasi 30 miliardi di euro che il governo Gentiloni ha destinato alle infrastrutture – rimarca Buia – Speriamo che il prossimo decreto contenga procedure per snellire la burocrazia e lo sblocco dei fondi per le infrastrutture. Solo in questo modo si potrà realmente rilanciare il Paese».

Parole ribadite da Andrea Baghi, presidente della Sezione edili dell’Unione Parmense degli Industriali. «Il superbonus per l’edilizia è un provvedimento condivisibile perché raggiunge un duplice obiettivo – osserva – l’efficientamento energetico e sismico degli edifici, a vantaggio di tutta la collettività. Si tratta inoltre di una importante boccata di ossigeno per il settore delle costruzioni che vale il 12% del Pil. Essendo una legge che rivoluziona il classico sistema degli incentivi, sarà necessario prevedere delle procedure burocratiche snelle, oltre a chiarire una serie di dubbi e interpretazioni che potrebbero minimizzare l’efficacia di questo tipo di intervento».

Laura Acquistapace, presidente di Confedilizia, commenta positivamente il superbonus «perché il proprietario ha sempre interesse a mantenere l’immobile in buono stato». Rimane da capire in quanti sfrutteranno questa opportunità. «La crisi colpisce anche i proprietari di case – prosegue – Vedremo in quanti avranno la volontà, ma soprattutto le risorse, per intervenire. Spiace inoltre che sia limitato a condomini e prime case. Sarebbe stato utile allargarlo a tutti. Dal nostro punto di vista infine, occorrerebbe una detassazione non tanto sugli interventi, ma sugli immobili. Ad esempio, uno sconto sull’Imu».

Secondo Francesco Negri, presidente Anaci Parma (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) «se il superbonus del 110% non è supportato dagli strumenti per attuarlo, rimane sulla carta». Per deliberare i lavori lo strumento indispensabile è l’assemblea «ma alle assemblee in videoconferenza – aggiunge -il legislatore non ha ancora dato supporto normativo: il Codice Civile non le menziona e numerosi giuristi ritengono che siano impugnabili per nullità di convocazioni e di delibere assunte». Fondamentale quindi che il Legislatore, «per concretizzare le ottime intenzioni espresse nel Decreto, intervenga con norme che ne consentano l’attuazione efficace e possibilmente semplice – conclude Negri - per evitare di perdere tempo prezioso, visti i tempi richiesti per le procedure decisionali e di organizzazione dei lavori in condominio». L.M.

L'esperto CARLO QUINTELLI Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana – Università di Parma

La complessa azione prevista dal Decreto cosiddetto «Rilancio» mette a disposizione un Eco-bonus, a cui si aggiunge un Sisma-bonus, quale forte incentivo di defiscalizzazione (110% in 5 anni) degli interventi di recupero edilizio con caratteristiche di efficienza energetica ed anti-sismica, e con la possibilità di cedere il credito all’impresa realizzatrice o alle banche. Al netto delle condizioni normative e degli emendamenti parlamentari al Decreto, si apre una prospettiva di grande potenzialità che nel prossimo anno e mezzo (scadenza provvedimento dicembre 2021) potrebbe muovere una rilevante attività edilizia con positive ricadute, oltre che economiche, di natura sociale ed ambientale. In particolare attraverso una seconda grande stagione di recupero dei centri storici, dopo quella degli anni ’80, e delle prime periferie costruite negli anni ‘50- ‘70. Creando così le condizioni per tornare ad abitare il tessuto storico della città, non ultimo in termini di edilizia sociale e convenzionata (si pensi solo al tema degli alloggi per gli studenti dell’Università di Parma), così instaurando un processo virtuoso di indiretto sostegno alle attività commerciali e terziarie in contrasto con i fenomeni di periferizzazione e impoverimento della città storica. Considerando che l’Eco-bonus avrà durata sino a dicembre 2021, quindi tempi piuttosto stretti per interventi a carattere edilizio che si presenteranno numerosi, emerge la necessità di un ruolo programmatorio e di espletamento burocratico da parte dal Comune di Parma capace di cogliere e non vanificare le potenzialità attuative di questa occasione. Sul piano operativo servirebbe l’istituzione di un ufficio speciale pro-tempore di incentivazione e soprattutto rapida analisi e approvazione dei progetti edilizi, con il coinvolgendo di giovani architetti ed ingegneri disponibili ad impegnarsi in una straordinaria esperienza di rigenerazione sul campo. In sinergia a tale strumento pubblico il sistema finanziario, delle imprese e delle cooperative potrebbe a sua volta prefigurare dei percorsi prestazionali e di supporto specifici e altrettanto di rapida attuazione, e con le Fondazioni impegnate anch’esse a finanziare progetti abitativi speciali di rilevanza sociale. Solo una tale macchina di indirizzo progettuale, tecnico gestionale ed operativa, potrà fare la differenza in termini di risultato effettivo, oggi potenzialmente a portata di mano. Un progetto per una città capace di impegnarsi sul tema della qualificazione ambientale, dell’attrattività e della qualità della vita che dipende dal mantenimento del tessuto sociale e lavorativo, cioè abitativo, che le è necessario oltre che congeniale. Se poi consideriamo il centro storico di Parma quale espressione culturale tra le più rilevanti del nostro contesto appare evidente che tale iniziativa emergerebbe anche sul piano di una lungimirante Capitale della Cultura."

Fonte: Gazzetta di Parma 16.05.2020

 

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